Skip to content

🎁 -20% CODICE NATALETONTON

📦 Consegna gratuita a partire da 30€!

Escursionismo / Viaggio
Il mio carrello I miei preferiti Il blog dei tontons Contatto

Condividi questo articolo

Ascesa del Monte Everest

Ascesa del Monte Everest

Massiccio dell'Himalaya

Ascesa del Monte Everest: Leggende, sfide e realtà

Il tetto del mondo affascina tanto quanto intimorisce. Il Monte Everest, che culmina a 8.848,46 metri, non è soltanto una cima: è un mito, la sfida ultima per gli alpinisti. A cavallo tra il Nepal e il Tibet (Cina), nel cuore dell'Himalaya, rappresenta il confine tra l'uomo e l'inaccessibile. La sua salita è un'avventura costellata di imprese, misteri e sacrifici.
 

Chi furono le prime persone a scalare l'Everest?

Nel 1953, Edmund Hillary e Tenzing Norgay entrarono nella storia raggiungendo la vetta dell'Everest. Tuttavia rimane un alone di mistero: George Mallory e Andrew Irvine avrebbero forse raggiunto la cima quasi 30 anni prima?
 

1953: la prima ascensione ufficiale

Il 29 maggio 1953, dopo diversi insuccessi e tentativi falliti, Edmund Hillary, neozelandese, e Tenzing Norgay, sherpa nepalese, raggiunsero la vetta dell'Everest durante una spedizione guidata da John Hunt. In condizioni estreme – venti gelidi, altitudine vertiginosa, mancanza di ossigeno – e con attrezzature rudimentali per l'epoca, il loro successo sancì i loro nomi negli annali dell'alpinismo. La loro attrezzatura?

  • Giacca antivento e impermeabile: in cotone e nylon per affrontare i venti gelidi.
  • Occhiali da aviazione: lenti oscurate per proteggersi dai raggi UV.
  • Scarponi d'alta quota: leggeri, isolanti e impermeabili.
  • Tende rinforzate: in tela e nylon per resistere alle condizioni estreme.
  • Sacchi a pelo: imbottiti di piuma con membrana in nylon, dal peso superiore a 4 kg.
  • Ramponi e piccozze: in acciaio, prodotti da Simond à Chamonix.
  • Sistema di ossigeno: dal peso impressionante di 15 kg.

Ascension Mont Everest

1924: il mistero di Mallory e Irvine

Nel 1924, quasi 30 anni prima di Hillary e Norgay, Mallory e Irvine tentarono la salita lungo la Cresta Nord. La loro spedizione memorabile si concluse nel mistero. L' 8 giugno, mentre stavano per superare l'ultimo ostacolo prima della cima, furono travolti da una tempesta. I due alpinisti scomparvero, lasciando una domanda senza risposta: avevano raggiunto la vetta?

Il mistero si infittì nel 1999 con il ritrovamento del corpo di Mallory a 8.229 metri. La sua attrezzatura intatta alimentò le speculazioni, ma la macchina fotografica che portava con sé – potenzialmente contenente la prova della loro impresa – non fu mai ritrovata. Nell'ottobre 2024, dei resti ossei trovati sul versante tibetano potrebbero appartenere a Irvine. Se la macchina fotografica dovesse riaffiorare, potrebbe finalmente svelare il mistero che perseguita la storia dell'Everest e alimenta i racconti da quasi un secolo.

Mont Everest

Salita dell'Everest: Versante Nord vs Versante Sud

La storia dell'Everest è segnata dall'apertura di 17 vie differenti per raggiungere la vetta. Tuttavia, la maggior parte degli scalatori si concentra su due itinerari principali: la cresta sud-est e la cresta nord.
 

Via Sud-Est: il percorso mitico

Lato nepalese, la via sud-est è la più battuta. Rese celebre da Hillary e Norgay, presenta passaggi tecnici come il ghiacciaio del Khumbu e le sue crepe insidiose. Accessibile ma impegnativa, questa via è un classico per chi sogna di conquistare l'Everest.
 

Via Nord: la sfida tibetana

Dal Tibet, la salita lungo la cresta nord è più dura. Se il campo base può essere raggiunto in veicolo, la scalata diventa rapidamente inospitale. Questo percorso più lungo, punteggiato da venti gelidi, mette alla prova anche i più esperti. Nel 1960 una squadra cinese compì la prima ascensione ufficiale di questa via, ma la leggenda di Mallory aleggia ancora su questo versante.

Himalaya Mont Everest

Chi può salire l'Everest?

L'Everest è una sfida riservata a un'élite di alpinisti esperti. Dietro le imprese mediatiche si celano condizioni estreme, aria rarefatta e temperature sotto i -30°C. Raggiungere gli 8.848 metri richiede una eccellente condizione fisica, una preparazione rigorosa e una solida esperienza in alta montagna.
 

Quale attrezzatura prevedere per la salita del Monte Everest?

L'ascesa del Monte Everest è una sfida estrema che richiede attrezzature di qualità. Quanto segue è solo una breve panoramica degli elementi essenziali, per chi è curioso di sapere quali sono gli equipaggiamenti di base. Per la preparazione, è fondamentale contattare una guida di alta montagna.
 

Indumenti tecnici

  • Intimo tecnico: strati base in lana merino o sintetico per gestire l'umidità.
  • Strati intermedi: pile o piumini leggeri per l'isolamento termico.
  • Giacca d'alta montagna: impermeabile e antivento, spesso in Gore-Tex, per affrontare vento e neve.
  • Piumino: un piumino molto caldo per le fasi critiche della salita.
  • Pantaloni termici: progettati per resistere a temperature gelide.
  • Guanti e muffole: più strati per garantire calore e destrezza.
     

Materiale tecnico

  • Piccozze e ramponi: per progredire su ghiaccio e neve compatta.
  • Corde e imbracature: corde per i passaggi difficili e un'imbracatura per la sicurezza.
  • Casco da arrampicata: per proteggere la testa dalla caduta di sassi.
  • Zaino da alpinismo : progettato per trasportare l'attrezzatura essenziale e garantire una buona distribuzione del peso.
     

Materiale per il campo

  • Tenda d'alta montagna: una tenda resistente alle condizioni climatiche estreme (forte vento, neve).
  • Sacco a pelo: ultra-isolante, adatto a temperature estremamente basse (fino a -30°C o oltre).
  • Materassino: isolante, leggero ma efficace contro il freddo.
     

Sicurezza e navigazione

  • GPS, bussola e altimetro: per orientarsi in montagna e valutare l'altitudine.
  • Sistema di comunicazione: radio o satellite per restare in contatto con la squadra base.
  • Kit di pronto soccorso: strumenti di emergenza e medicinali, inclusi farmaci per il mal di montagna acuto (MAM).
     

Altre attrezzature

  • Maschere e occhiali da sole: per proteggere gli occhi dal vento, dal sole intenso e dalla neve.
  • Ossigeno: bombole d'ossigeno per le tratte più elevate, dove l'aria è rarefatta.
  • Fornitura di cibo: pasti disidratati, barrette energetiche e altri snack ad alto contenuto calorico.

Alpinistes Mont Everest

Regolamentazione di fronte al turismo di massa: preservare l'Everest

L'Everest, un tempo riservato a un'élite di alpinisti, oggi è ambito da turisti facoltosi. Ma dietro questo sogno si nasconde una realtà preoccupante: il turismo di massa sta trasformando questa vetta in una vera e propria discarica a cielo aperto.

Nei campi oltre i 5.000 metri, il comfort compete con quello degli hotel: wifi, saune e bar attraggono appassionati spesso poco preparati, accompagnati da sherpa che si assumono rischi enormi. Le code in vetta, dovute a finestre climatiche limitate, prolungano l'esposizione ai pericoli, aumentando gli incidenti. Nel 2024, secondo il database ufficiale himalayano, 11 alpinisti sono deceduti durante la salita su 100 spedizioni effettuate (inclusa quella a cui ha partecipato il youtuber francese Inoxtag). 4 di loro sono nepalese.

Dal punto di vista ecologico, le conseguenze sono altrettanto pesanti: rotazioni di elicotteri, rifiuti abbandonati e escrementi ricomparsi con lo scioglimento dei ghiacci. Di fronte a questa situazione, la Corte Suprema del Nepal chiede ora l'introduzione di un quota per limitare l'afflusso. 

Scalare l'Everest significa toccare l'inaccessibile, ma è anche un privilegio che comporta responsabilità. Preparazione, rispetto per la montagna e riduzione dell'impatto ecologico sono essenziali per preservare la grandiosità di questo luogo mitico.

Come equipaggiarsi per la destinazione : Ascesa del Monte Everest ?

EQUIPAGGIATI PER VIVERE LA TUA AVVENTURA NELLE MIGLIORI CONDIZIONI!

Loading...