Gli skipper, quegli avventurieri del mare, da soli o in equipaggio, trascorrono settimane, persino mesi, a domare gli oceani durante regate leggendarie come il Vendée Globe. Ma tra una manovra e qualche ora di sonno rubata, sorge una domanda: come fanno a nutrirsi e a restare in forma in pieno oceano? Spoiler: non è con piatti gourmet!
Quando si parla di navigazione offshore, si pensa spesso al meteo, alla scelta delle vele, al sonno interrotto… ma raramente a ciò che c’è nel piatto. Eppure, il rifornimento in mare è uno dei pilastri della performance e della sicurezza degli skipper. Mangiare bene in mare non è un’opzione, è una strategia. In questo articolo ci immergeremo nell’universo della nutrizione degli skipper, capiremo i bisogni energetici particolari legati alla navigazione ed esploreremo le migliori pratiche per costituire scorte alimentari adatte a una traversata o a una regata offshore. E se Mathieu Blanchard conosce i suoi bisogni nutrizionali in ultra-trail, cosa succederà durante la sua traversata dell’Atlantico? I Tontons amanti del mare vi spiegano tutto.
Che cos’è il rifornimento in mare?
Prima di lasciare il porto, gli skipper devono pensare a tutto… e soprattutto alla loro sopravvivenza in mare aperto. Il rifornimento è la preparazione delle provviste: cibo, acqua, carburante, pezzi di ricambio… tutto viene controllato per sostenersi settimane senza rifornimenti.
Ma riempire casse a caso non basta. Bisogna anticipare i bisogni energetici: tra 6.000 e 7.000 kcal/giorno nelle zone fredde, e 3.000 a 4.000 kcal/giorno con temperature più miti. In totale, uno skipper imbarca circa 150 kg di cibo per l’intera traversata.
Per quanto riguarda l’acqua, è impossibile imbarcare litri e litri: ogni giorno servono loro 3,5 L di acqua dolce per bere, cucinare e lavarsi. La soluzione? Un dissalatore che trasforma l’acqua di mare in acqua potabile.
Perché il rifornimento è cruciale per gli skipper?
Prima ancora di partire, lo skipper deve pensare a tutto: rotta, equipaggiamento, riparazioni… e cibo. L’alimentazione condiziona direttamente la performance, il recupero e il morale. In mare, dove lo sforzo fisico è costante e le condizioni possono essere estreme, un errore nella gestione del rifornimento può costare caro, sia in termini di comfort sia di efficacia.
I bisogni nutrizionali specifici in mare
Navigare significa mettere il corpo al lavoro senza sosta. Anche a riposo l’equilibrio è precario e le sollecitazioni fisiche sono continue. Lo skipper brucia enormi quantità di calorie, a volte tra 4.000 e 6.000 al giorno a seconda del meteo e dell’intensità della regata. La nutrizione in mare deve quindi rispondere a diverse esigenze: fornire abbastanza energia, essere pratica da consumare e conservarsi a lungo.
Le basi della nutrizione degli skipper
Come per un trail o una maratona, per un rifornimento marittimo riuscito bisogna trovare l’equilibrio tra macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) e micronutrienti (vitamine, minerali). Ogni categoria gioca un ruolo determinante nella performance in mare.
I carboidrati: il carburante principale
In regata come in crociera lunga, i carboidrati rappresentano la fonte energetica più diretta. Pasta, riso, semola, barrette energetiche, frutta secca: alimenti semplici da conservare e veloci da consumare. Le lunghe traversate richiedono una scorta consistente di amidi e zuccheri rapidi per gestire i cali di energia.
Le proteine: per il recupero muscolare
Uno skipper che manovra continuamente sollecita molto i muscoli. Le proteine diventano essenziali per limitare la fatica e accelerare il recupero. Pesce in conserva, carne secca, polveri proteiche o legumi sono degli irrinunciabili del rifornimento.
I lipidi: l’endurance nel lungo periodo
Spesso trascurati, i grassi forniscono un’energia duratura, fondamentale in navigazione oceanica. Noci, mandorle, oli vegetali o burro di arachidi sono preziosi alleati per sostenere l’energia e mantenere un buon senso di sazietà nel tempo.
Organizzazione pratica del rifornimento in mare
L’arte del rifornimento si basa anche sulla logistica. Ogni chilo conta, ogni spazio di stivaggio va ottimizzato. Lo skipper deve quindi pensare con intelligenza la disposizione e la varietà delle provviste.
Durata di conservazione e resistenza alle condizioni marine
In mare non si può fare affidamento su un frigorifero efficiente. Il cibo deve conservarsi a lungo, resistere all’umidità e tollerare le variazioni di temperatura. Gli alimenti liofilizzati, le conserve e la frutta secca dominano dunque naturalmente le scorte dei navigatori.
Stoccaggio intelligente a bordo
Su una barca ogni angolo diventa una dispensa potenziale. Ma attenzione: bisogna pensare alla sicurezza e all’accessibilità. I prodotti più usati devono essere a portata di mano, mentre le scorte maggiori vengono riposte nei gavoni o nei compartimenti stagni. Spesso si elabora un piano di rifornimento dettagliato per non perdere tempo durante i turni di guardia.
Idratazione: l’altro pilastro della nutrizione marina
Bere è tanto importante quanto mangiare. In navigazione la disidratazione può arrivare presto, soprattutto sotto il sole o con mare mosso. Gli skipper imbarcano quindi ampie riserve di acqua dolce, talvolta integrate da dissalatori. Le bevande isotoniche o le polveri per reidratazione aiutano anche a compensare le perdite minerali dovute alla sudorazione.
Quali sono i piatti preferiti dagli skipper?
Una volta in mare, addio ristoranti e spese dell’ultimo minuto. Bisogna puntare su alimenti leggeri, compatti e ultra-energetici. Ecco i loro imprescindibili:
Cibo liofilizzato
È il best-seller del rifornimento! Ultra leggero e a lunga conservazione, si prepara in un attimo con un po’ d’acqua calda. In menù: pasta alla bolognese, riso al curry, dessert… e francamente non è poi così male! Molti marchi offrono piatti, dessert e colazioni liofilizzate: MX3, Voyager, Trek n' Eat...
Conserve e piatti in sottovuoto
Per variare un po’ i sapori, alcuni portano piatti inscatolati (conserve e sottovuoto). Sono un po’ più pesanti, ma cambiano dalla liofilizzazione.
Snack energetici
Perché non sempre si ha il tempo di fermarsi per un pasto, barrette energetiche, frutta secca, noci e cioccolato sono i must degli skipper per una carica istantanea.
Cucinare a bordo? Missione (quasi) impossibile!
Tra gli scossoni e la mancanza di spazio, cucinare in mare non è facile. Qualcuno prova piatti semplici con il Jetboil quando le condizioni lo permettono… ma onestamente l’alta cucina aspetterà il ritorno a terra!
Vantaggi e svantaggi del cibo liofilizzato in mare
Quando si parte per una navigazione ogni chilo conta e lo spazio a bordo è limitato. La soluzione? La nourriture lyophilisée, apprezzata dagli skipper per la sua praticità e leggerezza. Ma è davvero l’opzione ideale per nutrirsi in pieno mare? Facciamo il punto insieme sui suoi vantaggi e svantaggi!
Vantaggi dei pasti liofilizzati
- Leggerezza: Non si può caricare la barca all’inverosimile; la liofilizzazione permette di portare l’essenziale senza appesantire.
- Conservazione: Niente frigorifero a bordo? Nessun problema, questi alimenti si conservano per mesi.
- Semplicità: Aggiungete un po’ d’acqua calda e il gioco è fatto – un pasto pronto in pochi minuti!
- Varietà: Dai piatti salati ai dessert, si trova un po’ di tutto per non stancarsi.
- Valore nutritivo: I nutrienti essenziali sono ben preservati per affrontare la distanza.
Svantaggi dei pasti liofilizzati
- Gusto: Siamo sinceri, non è un banchetto gastronomico, anche se i marchi propongono piatti sempre più saporiti!
- Consistenza: Nulla batte la freschezza di un piatto appena preparato, e alcuni trovano che la consistenza liofilizzata sia meno vibrante.
- Ripetitività: Mangiare la stessa cosa per settimane può diventare rapidamente monotono.
- Dipendenza dall’acqua: Senza acqua calda è impossibile reidratare il pasto – quindi meglio prevederne a sufficienza!
Vantaggi e svantaggi del cibo sterilizzato in mare
Alternativa più gustosa rispetto alla liofilizzazione, la nourriture sterilisée offre un certo comfort gustativo agli skipper. Ma è davvero la soluzione perfetta in mare? Decifriamo i vantaggi e gli svantaggi.
Vantaggi dei pasti sterilizzati
- Migliore sapore: Più vicini alla cucina casalinga, questi piatti offrono sapori che soddisfano davvero il palato.
- Facilità d’uso: Non sempre serve acqua calda da aggiungere, spesso basta riscaldare per gustare (come i piatti autoscaldanti Forestia).
- Lunga conservazione: Si conservano per mesi senza problemi, ideale per lunghe traversate.
- Più varietà: Un menù diversificato per non stancarsi è sempre apprezzabile in mare.
Svantaggi dei pasti sterilizzati
- Peso e ingombro: Questi piatti sono più pesanti e occupano più spazio a bordo, una vera sfida per l’organizzazione.
- Tempo di preparazione: Riscaldare un piatto sterilizzato a volte richiede un po’ più di tempo.
Gli errori da evitare nella nutrizione marina
Anche con una preparazione accurata, alcuni errori classici possono rovinare l’esperienza culinaria in mare. Prevenirli permette di guadagnare in comfort ed efficacia.
Mancanza di varietà
In mare, la monotonia alimentare pesa sul morale. Un rifornimento troppo ripetitivo porta noia e talvolta perdita di appetito. Variare sapori, consistenze e metodi di preparazione aiuta a mantenere alta la motivazione.
Sottostimare i bisogni energetici
Molti skipper alle prime armi pensano che mangeranno di meno in mare. È il contrario: lo sforzo costante aumenta il fabbisogno calorico. Un deficit prolungato causa affaticamento rapido e un maggior rischio di errori nelle manovre.
Trascurare l’aspetto pratico
Preparare un pasto elaborato quando la barca è inclinata a 30° è quasi impossibile. Gli alimenti devono quindi essere rapidi da preparare e facili da consumare, anche in mare grosso.
Nutrizione marina e salute mentale
In navigazioni lunghe il mentale è messo a dura prova. L’alimentazione ha un ruolo psicologico potente. Ritrovare un piatto confortante, gustare uno snack dolce dopo una notte difficile: piccoli piaceri che sostengono il morale dello skipper e lo aiutano a mantenere la rotta.
Rifornimento in mare e sviluppo sostenibile
Sempre più navigatori cercano di limitare il loro impatto ambientale, anche in mare aperto. Questo passa per scelte responsabili: privilegiare prodotti locali prima della partenza, ridurre gli imballaggi in plastica, optare per alimenti biologici o equosolidali. Alcuni skipper arrivano persino a preparare i propri piatti disidratati fatti in casa per controllare meglio la qualità e l’impronta ecologica del loro rifornimento.
Conclusione: la nutrizione, motore invisibile degli skipper
Il rifornimento in mare non è una semplice lista della spesa, è una scienza che combina nutrizione, logistica e mentale. Mangiare bene in mare significa assicurare la performance, preservare la salute e mantenere il sorriso nonostante le onde. Che stiate preparando una crociera di più settimane o una regata intensa, non sottovalutate mai l’importanza di un’alimentazione pensata per le condizioni marine. Perché sull’oceano l’energia viene tanto dalle vele quanto da ciò che mettete nel vostro piatto.
Tra astuzie tecnologiche e organizzazione da competizione, gli skipper sanno adattarsi per restare in forma nonostante la mancanza di supermercati. Quindi, se l’avventura vi tenta, preparate bene le vostre provviste e gli accessori, e ricordate: anche se la liofilizzazione non è un trionfo per il palato, è indispensabile per affrontare le onde! Per saperne di più sul cibo liofilizzato, date un’occhiata al nostro articolo "Tutto sul cibo liofilizzato" !