Questa corsa di ultra-trail in montagna<\/a> fa sognare. Attira, inquieta, suscita domande, ma spesso, se non sempre ogni volta che si svolge, provoca ammirazione. Il Grand Raid, soprannominato "la Diagonale des fous" è una gara magica che si svolge sui sentieri di un'isola eccezionale: La Réunion.<\/p>
Molti sono i corridori che, al termine della loro carriera da "trail runner", desiderano mettersi alla prova qui. Alcuni vi partecipano una sola volta nella vita. Altri ritornano ogni anno. Per tutti coloro che hanno percorso questo itinerario mitico, il ricordo è insostituibile. Non a caso, il Grand Raid è un'avventura estrema, tra montagne scoscese, vegetazione lussureggiante, sentieri ripidi, circhi isolati e piccoli villaggi autentici. Tutti ne conservano una cosa unica: questa gara trafigge il cuore con la sua generosità illimitata.<\/p>
Oggi la Diagonale des fous propone 4 formati di gara.<\/strong> La gara "regina", in quanto grande traversata, offre 170 km da Nord a Sud dell'isola della Réunion, con 9600 m di dislivello positivo. Da Saint-Pierre a Saint-Denis, passando per i vulcani, Cilaos e Mafate, l'ultima edizione non assomiglia affatto alla prima, che ebbe luogo nel 1989.<\/p>
Nell'anno della sua creazione, la manifestazione si chiamava La marche des Cimes (1989). Solo 500 partecipanti presero il via di questa gara di ultra-endurance di 112 km con 5400 m di dislivello positivo. All'epoca partiva da Barachois a Saint-Denis e terminava al Tremblet a Saint-Philippe. Fu ideata da un gendarme del PGHM (Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne) di Chamonix, rimasto conquistato da questa isola eccezionale: Jean-Jacques Mollaret.<\/p>
L'anno successivo, nel 1990, il percorso fu allungato di 14 km per un totale di 126 km e con leggermente meno dislivello positivo (5000 m). Assunse il nome di Grande Traversée (1990) e il numero dei corridori raddoppiò. Tre anni dopo, dopo problemi di finanziamento e una reputazione meno brillante, si svolse con il nome di Marche de la pleine lune (1993), con 6600 m di D+ e 129 km. Non essendo ancora stato trovato né il formato giusto né il nome definitivo, nel 1994 quest'ultimo si stabilizzò finalmente come Grand Raid (1994). All'epoca i 130 km e 6900 m di D+ rendevano questa gara la più leggendaria dell'isola.<\/p>
Ogni anno, dalla prima edizione, le scarpe da trail<\/a> sono necessarie per completare questo ultra-trail estremo, ma non bastano da sole. Un equipaggiamento preciso è obbligatorio oggi, per affrontare le variazioni di temperatura e, soprattutto, per non rimanere mai senza acqua: zaino da trail<\/a>, giacca impermeabile, strato caldo.<\/strong> La particolarità di questa gara è che, per motivi di conservazione dei sentieri, i bastoncini da trail<\/a> sono proibiti! Quindi la sola forza delle gambe è sufficiente, a patto di esservi preparati!<\/p>
Quando un giornalista era sul posto per realizzare un servizio sulle 50 più belle gare del mondo, la foto che illustrou l'articolo mostrava corridori che attraversavano la Plaine des Sables, in un paesaggio desertico, mistico e grandioso. Questi atleti erano in fila indiana, avanzando in quel panorama rossastro, in una nube di polvere. L'immagine, scattata dall'elicottero, catturò lo stesso giornalista, che trovò quell'impresa tanto bella quanto "folle". Allora intitolò il suo articolo "La Diagonale des fous", titolo che piacque immediatamente all'organizzazione. Da quel giorno, il soprannome ufficiale del Grand Raid è quello che tutti conosciamo: La Diagonale des fous. Il mito del Grand Raid nacque, attirando l'attenzione quanto suscitando ammirazione.<\/p>
Nel 2002 e nel 2012 gli incidenti mortali avvenuti sul percorso non hanno comunque ridotto l'attrazione per questo itinerario mozzafiato. I media si sono interessati sempre di più a questa gara dominata dagli stessi reunionesi, i migliori corridori e corridrici capaci di eccellere su un tracciato dagli ostacoli titanici. Nel palmarès della Réunion figurano grandi nomi come Marcelle Puy, Jean-Philippe Marie Louise, Corinne Favre e Patrick Maffre.<\/p>
Alla fine degli anni 2000, i metropolitani cominciarono a farsi largo, posizionandosi come outsider prima di vincere alcune delle prove. Citeremo qui, ad esempio, Sébastien Chaigneau o Julien Chorier con la sua vittoria nel 2009. Nel 2010, Killian Jornet si schierò al via del Grand Raid, il quale da allora conferì una dimensione professionale a questa gara, che qualche tempo prima sembrava essere una "corsa di quartiere".<\/p>
Dal 2012 il percorso si è allungato, passando da 130 km con 6900 m di D+ a 175 km e 10 000 m di D+. I migliori ultra-trailers e ultra-trailers del mondo vincono ora questa gara mitica: François D'Haene, Courtney Dauwalter, Nathalie Mauclair, Katie Schide, Il Grand Raid della Réunion è mitico. Ma che cosa lo rende così eccezionale? Sebbene la geologia singolare dell'isola sia una delle ragioni più evidenti dell'entusiasmo per questo ultra-trail, anche il clima e la vegetazione tropicale contribuiscono. Ma se l'isola intera tiene tanto a trasformare questa gara di ultra-endurance in una festa annuale, è perché è profondamente segnata da un passato legato alla schiavitù. I creoli parlano di "partir marron" per indicare la fuga degli schiavi (il marronnage). Questi dovevano attraversare alti picchi scoscesi, terre accidentate, vulcani attivi e cacciatori rabbiosi per "sopravvivere". Correre era allora una vera condizione di sopravvivenza.<\/p>
Ogni anno, alla fine di ottobre, il Grand Raid della Réunion mette il territorio in festa, gli abitanti in movimento e i cuori in gioia, come omaggio a quegli uomini per i quali correre era una necessità e non un desiderio.<\/p>
Per i reunionesi, per "diventare uomini", la Diagonale des fous era una tappa obbligata. Oggi la tradizione si attenua insieme al passare del tempo che allontana da quei tristi ricordi.<\/p>
Il percorso su sentieri scoscesi, i cammini vertiginosi e rocciosi, il clima variabile che passa da 35 gradi a 0 gradi, l'umidità dell'aria, i villaggi in festa giorno e notte, così come le cittadine attraversate: tutto spinge verso l'autenticità di questa gara. Se a ciò aggiungiamo la generosità dei reunionesi, la calorosa accoglienza, l'energia che trasmettono, talvolta in luoghi dove tutto sembra intatto, la Diagonale des fous è la più autentica di tutte.<\/p>
Se confrontiamo questo evento con l'Ultra-Trail du Mont-Blanc, come avviene molto spesso data la loro grande reputazione, l'essenza della sfida sembra differire: il luogo, il clima, l'atmosfera, l'origine... Non è possibile paragonare questi due eventi tanto la loro aura è diversa. L'uno è il vertice mondiale del trail, attorno al punto più alto d'Europa. L'altro affonda le radici nella storia stessa dell'isola. In entrambi i casi, metropolitani, isolani ed estranei vi partecipano. Le elite così come gli amatori.<\/p>
A differenza dell'UTMB, che ha preso peso con l'istituzione di un circuito chiuso per accedere al suo graal, il Grand Raid resiste a questa sproporzione, rifiutando l'ingresso al nuovo sistema denominato "Ultra-Trail World Séries". L'organizzazione sembra animata dalla volontà di conservare la propria indipendenza di fronte alle ambizioni dei Poletti (organizzatori dell'Ultra-Trail du Mont Blanc, del sistema di cronometraggio LiveTrail e del circuito UTWT). Il diritto d'ingresso è caro, la comunicazione è standardizzata, il presidente dell'associazione del Grand Raid, Robert Chicaud, non intende in alcun modo snaturare questa gara autentica per una logica di crescita. Concludiamo questo capitolo con queste belle parole: "La Diagonale des fous esisteva prima del World Tour, continuerà a vivere senza".<\/p>
All'interno dell'evento del Grand Raid, sono organizzati 4 formati di gara per soddisfare sia gli amanti delle ultra-distanze sia gli appassionati di distanze più brevi. Le gare del Grand Raid sono quindi le seguenti:<\/p>
Per partecipare, appuntamento ogni ottobre: speriamo che il sorteggio Le sia favorevole e che abbia la fortuna di scrivere la Sua storia sui sentieri tortuosi dell'isola intensa!<\/p>
>> Per coloro che desiderano seguire l'avventura del Grand Raid dall'interno, ci vediamo il giorno D e per diversi giorni nelle story sull'account instagram Tonton Outdoor,<\/a> per seguire l'avanzamento di tutti questi "folli" del trail.<\/p>
Credit foto : © IMAZ PRESS REUNION - GRAND RAID<\/strong><\/em><\/p>
<\/p>
Le origini del Grand Raid: evento precursore nel mondo del trail
<\/p>
Perché il Grand Raid è soprannominato "la Diagonale des fous"?
La copertura mediatica del Grand Raid della Réunion: la fine degli anni 2000
Benoit Girondel ecc.<\/p>
<\/p>
Al di là della copertura mediatica, perché questo ultra-trail è così mitico?
L'autenticità preservata della Diagonale des fous
<\/p>
4 prove autentiche per soddisfare gli appassionati di trail.<\/h3>
Il Grand Raid alias la Diagonale des fous : un'autenticità a prova di tutto!
Order the products mentioned in the article!
The articles you might like
Dove andare a dicembre senza prendere l’aereo? 7 idee sorprendenti!
Quest’inverno viaggiate diversamente e regalatevi esperienze fuori dal comune senza prendere l’aereo! Tonton Outdoor vi propone 7 idee sorprendenti!
Read more
Le migliori app per migliorare le prestazioni nella corsa
Le migliori app per la corsa per progredire, monitorare le prestazioni e trovare la motivazione, dal running urbano al trail in natura.
Read more
Vela e trail : Mathieu Blanchard va participer à la Transat Café L'Or et à la TransMartinique 2025
Questo domenica 26 ottobre, Mathieu Blanchard e Conrad Colman prenderanno il via della Transat Café L’Or in Imoca prima di correre la TransMartinique 2025, una volta arrivati.
Read more