Partire da sola in bivacco è un'esperienza unica, una vera immersione nella natura che rafforza la fiducia in se stesse. Eppure, in quanto donna, possono sorgere alcune domande: è sicuro? ne sono capace? starò al sicuro? quale equipaggiamento outdoor prevedere?
Perché bivaccare da sola?
Questa domanda può essere posta proprio qui, in questo articolo che si rivolge alle donne, ma anche a chiunque desideri, o perlomeno stia pensando, di avventurarsi da solo in natura, per bivaccare o anche fare un'escursione in solitaria, anche solo per una giornata. Lanciarsi in un bivacco in solitaria significa prima di tutto:
- Un momento di riconnessione con se stesse: in mezzo alla natura, senza distrazioni, siete di fronte ai vostri pensieri e ai vostri desideri. In fondo, sole davanti a voi stesse.
- Un senso di libertà impareggiabile: non dovete più comporre con un gruppo, siete libere di scegliere il vostro itinerario e il vostro ritmo. Di andare dove il vento vi porta e dove il cuore vi guida.
- Un'esperienza che rinforza la fiducia in se stesse: ogni notte trascorsa in natura rafforza la vostra indipendenza e la capacità di gestire gli imprevisti. Per voi come donne, ma anche per tutti. La fiducia in sé non ha genere.
Perché, in quanto donne, abbiamo paura di partire da sole in natura?
La paura di dormire da sole in natura, per una donna, è multifattoriale e profondamente radicata nella nostra educazione e nella società. Ecco alcune ragioni che possono spiegare questa sensazione:
- L'educazione e la socializzazione: fin dall'infanzia, le donne vengono spesso messe in guardia contro i pericoli potenziali del mondo esterno, soprattutto quando sono sole. Questa iperprotezione può generare un'apprensione maggiore verso l'ignoto e l'isolamento.
- La paura delle aggressioni in un mondo violento: le statistiche e i racconti mediatici rafforzano l'idea che le donne siano più vulnerabili ad aggressioni, specialmente in luoghi isolati. Questa paura, anche se non sempre rispecchia la realtà sul campo, resta profondamente radicata e influenza la percezione del rischio.
- L'istinto di sopravvivenza: dormire da sole in natura significa essere tagliate dal proprio ambiente abituale e dai punti di riferimento che ci mettono al sicuro. L'essere umano è socialmente condizionato a essere vigile e sviluppa un istinto di prudenza che può tradursi in ansia in un contesto sconosciuto.
- Le paure legate alla natura stessa: anche se la natura ci attrae e sogniamo di piantare la nostra tenda nel cuore della foresta o su un altopiano montano, il rumore di un animale, il vento tra gli alberi o anche l'oscurità possono sembrare più inquietanti quando si è sole. Si tende a sovrainterpretare gli stimoli sensoriali in situazioni percepite come rischiose.
La mancanza di modelli femminili nell'outdoor
Se sempre più donne si avventurano in solitaria in natura, rimangono ancora poche figure femminili messe in risalto nell'universo del bushcraft, del bivacco o del trek solitario.
Nell'immaginario collettivo, l'avventura in natura è spesso incarnata da figure maschili. Esploratori, alpinisti, camminatori di lunga percorrenza… Ma dove sono le donne? Perché sono così poco valorizzate nel mondo dell'outdoor, pur essendo numerose a percorrere i sentieri, a scalare vette e a esplorare gli spazi aperti?
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Un'eredità culturale che fatica a evolversi
Storicamente, l'avventura è stata a lungo percepita come una ricerca di superamento di sé associata ai valori della forza fisica e della resistenza mentale, spesso attribuiti agli uomini. L'accesso tardivo delle donne agli sport di montagna e alle spedizioni ha contribuito alla loro invisibilità. Anche oggi, i racconti di esplorazioni e gli exploit femminili rimangono meno mediatici rispetto a quelli dei loro omologhi maschili.
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Una mancanza di rappresentazione che frena lo slancio
La scarsa visibilità di modelli femminili nell'outdoor ha un impatto diretto sulla fiducia e sull'aspirazione delle donne a lanciarsi in avventure in solitaria.
Come identificarvisi e osare il salto quando non si vede nessuna che ci assomigli nei racconti, nei film e nei media specializzati? Questa sotto-rappresentazione alimenta l'idea che il bivacco in solitaria, l'alpinismo o i trek impegnativi siano pratiche più rischiose o meno accessibili alle donne. E invece NO. Questa verità è obsoleta.
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Le avventuriere esistono, ma sono poco messe in luce
Per fortuna, le donne nell'outdoor ci sono, e tracciano la loro strada con passione e determinazione. Figure come Sarah Marquis, specialista dell'esplorazione in autonomia, o Liv Sansoz, campionessa di alpinismo, dimostrano che l'avventura al femminile ha il suo posto. Ma la loro mediatizzazione resta ancora troppo timida rispetto a quella degli uomini del settore.
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Verso un outdoor più inclusivo
La buona notizia? Le cose si stanno muovendo! Sempre più donne prendono la parola sui social, condividono le loro esperienze di bivacco in solitaria, di bikepacking o di spedizioni lontane.
I marchi outdoor cominciano anch'essi a comprendere l'importanza di offrire materiali pensati per le avventuriere, e le iniziative femminili si moltiplicano per incoraggiare la pratica in autonomia.
Superare le proprie paure per osare l'avventura in solitaria quando si è donna!
Partire da sole in natura può essere un'esperienza tanto esaltante quanto intimidatoria. La paura dell'ignoto, dell'isolamento o dei pericoli potenziali è normale, ma non deve diventare un freno all'esplorazione. Con una buona preparazione e un atteggiamento positivo, è del tutto possibile dormire in natura in tutta serenità. Ecco alcuni passaggi per apprendere questa paura e aumentare la fiducia.
1. Prepararsi e formarsi: la conoscenza, chiave della serenità
La paura nasce spesso dalla mancanza di punti di riferimento e informazioni. Per domarla, è essenziale familiarizzare con l'ambiente e acquisire competenze di base:
- Imparare a leggere una carta e usare una bussola per orientarsi senza dipendere dal GPS.
- Informarsi sulla fauna locale, per distinguere i rumori innocui da quelli che richiedono attenzione.
- Scoprire le nozioni base di sopravvivenza: filtrare l'acqua, accendere un fuoco in sicurezza, montare un bivacco efficace.
- Testare il proprio equipaggiamento in anticipo per evitare spiacevoli sorprese sul campo.
Più siete preparate, più vi sentite padrone della situazione, e meno la paura trova spazio!
2. Andare per gradi: approcciare l'avventura con gradualità
Se l'idea di dormire da sole in natura intimorisce, non siete obbligate a lanciarvi direttamente in un trek di più giorni in autonomia! È preferibile procedere per tappe:
- Cominciare col passare una notte da sole nel proprio giardino o in un luogo familiare.
- Provare poi una notte in campeggio, in un luogo attrezzato ma dove si dorme in autonomia.
- Poi, piano piano, scegliere postazioni più isolate, fino ad avventurarsi in piena natura.
Questo processo permette di imparare a gestire le emozioni e a prendere fiducia nelle proprie capacità.
3. Ben equipaggiate: avere il materiale giusto per sentirsi al sicuro
Un buon equipaggiamento da bivacco gioca un ruolo chiave nel senso di sicurezza e nel comfort in natura. Alcuni indispensabili da avere sempre con sé:
- Una tenda robusta o un’amaca con zanzariera, a seconda del terreno e della stagione.
- Una potente lampada frontale, per vedere chiaramente di notte ed evitare di immaginare ombre inquietanti.
- Un coltellino multiuso, utile in molte situazioni.
- Un mezzo di comunicazione, come un telefono con batteria esterna o un dispositivo tipo baliza GPS se ci si allontana dalle zone coperte dalla rete.
- Abbigliamento adeguato e un buon sacco a pelo, per evitare fastidi legati al freddo o all'umidità.
Un buon materiale, testato e provato prima della partenza, permette di limitare gli imprevisti e di partire con la mente serena.
4. Ascoltare la propria intuizione: fidarsi prima di tutto
Una delle migliori competenze da sviluppare quando si viaggia da sole è l'ascolto del proprio istinto. Se un luogo sembra scomodo o poco sicuro, non esitate a:
- Cambiare posizione per trovare un punto più rassicurante.
- Fidarsi del proprio sentire piuttosto che di una pianificazione rigida.
- Avere sempre una soluzione di ripiego, come individuare un rifugio o un luogo dove trovare aiuto in caso di necessità.
L'intuito è un'alleata preziosa che si sviluppa con l'esperienza! Una cosa è certa: il vostro corpo reagisce prima della mente. Se avvertite un vero disagio (non stiamo parlando della paura delle foglie che si muovono sull'albero sopra di noi o del canto inquietante di un uccello appollaiato su un ramo), molto probabilmente avete ragione. Quindi, ASCOLTATEVI.
5. Ispirarsi e confrontarsi con altre avventuriere
Esistono molte donne che osano partire da sole in natura e che condividono le loro esperienze. Confrontarsi con loro, leggere i loro racconti o seguire le loro avventure permette di:
- Mettere in prospettiva alcune paure e capire che sono normali.
- Scoprire trucchi pratici per gestire meglio l'avventura in solitaria.
- Sentirsi meno sole entrando a far parte di una comunità di donne che condividono la stessa passione.
Blog, podcast, gruppi Facebook e forum sono ottime fonti di ispirazione e apprendimento!
Osare l'avventura, una libertà a portata di mano
La paura è un segnale naturale, ma non deve diventare un freno alla scoperta e all'autonomia. Con preparazione, buon equipaggiamento e un aumento graduale della fiducia, vivere un'avventura da sole in natura diventa un'esperienza incredibilmente arricchente e liberatoria. Allora, perché non iniziare già oggi a preparare il vostro primo bivacco in solitaria?
E se diventassimo i nostri modelli?
Piuttosto che aspettare una rivoluzione mediatica, ogni donna che osa partire, che osa raccontare la propria esperienza e ispirare altre appassionate contribuisce a cambiare le mentalità. L'outdoor non ha genere, è aperto a tutte e a tutti. È tempo che questo si rifletta nelle nostre storie, nei nostri schermi e nelle nostre menti.
Allora signore, se i vostri sogni vi portano verso le cime, la foresta, il mare aperto, la montagna di media quota o chissà quali altri meravigliosi spazi naturali: buttatevi! Siete voi le uniche a determinare i vostri limiti. E prima di tutto, equipaggiatevi al meglio chiedendo consigli a Tonton Outdoor. Tra l'altro, dietro questo nome maschile, c'è una squadra di zie pronta a consigliarvi!