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TMB - Tour du Monte Bianco

TMB - Tour du Monte Bianco

Massiccio del Monte Bianco 8 giorni 170 km

Il Tour del Monte Bianco: il trekking leggendario delle Alpi francesi, con partenza da Chamonix! 

Percorrete 170 km attorno al re delle Alpi: il Monte Bianco, attraversando i tre paesi che lo circondano : Francia, Svizzera e Italia. Questa è la promessa di questo celebre trekking, considerato tra i più belli di tutta la Francia! Il TMB può essere effettuato sia in senso orario che antiorario, a vostra scelta. Qui vi presentiamo l’itinerario in senso antiorario, il più battuto dagli escursionisti. Se il tempo a vostra disposizione è limitato o se la distanza vi sembra troppo impegnativa, esistono molte possibilità di accorciare il percorso o di utilizzare i mezzi pubblici per velocizzare l’avventura o ridurre le tappe.

Adattate questo trek leggendario alle vostre esigenze e possibilità!


L’itinerario del Tour del Monte Bianco


La partenza di questo lungo trekking avviene dalle Houches, sulla piazza iconica che ospita il suo arco di partenza. Tuttavia, siete liberi di iniziare da un altro punto dell’itinerario, in base alle vostre preferenze o alla vostra posizione. Alle Houches, ognuno si prepara alla maniera tradizionale, con lo zaino da trekking ben fornito, i bastoncini da camminata in una mano e il sorriso sul volto! 


Prima tappa: Les Houches - Les Contamines-Montjoie

Da Les Houches, dove si gode di una splendida vista sull’Aiguille de Bionnassay e sul Dôme de Miage, il sentiero sale verso il Col de Voza, offrendo una vista sull’Aiguille du Goûter. Questa prima salita è piacevole, senza particolari difficoltà. Si sale tranquillamente, attraversando la ferrovia del Monte Bianco. A seconda della stagione, la vegetazione è fitta e il paesaggio molto verde. L’ascesa prosegue con piccoli tornanti, conducendo direttamente al Col du Tricot. Il percorso classico scende subito verso Bionassay, ma vi consigliamo la variante, davvero spettacolare. 

Si scende poi verso il chalet de Miage e lo chalet du Truc, che regalano un panorama di media montagna selvaggia e suggestiva, attraversata da piccoli ruscelli ghiacciati. Al Truc si gode di una vista ampia sulla valle dell’Armina. Questa prima parte si conclude con una discesa verso Les Contamines-Montjoie, dove potete trovare alloggio per la notte. Se avete ancora energie (e gambe), potete proseguire fino a Notre-Dame-de-la-Gorge, per piantare la vostra tenda, se avete previsto il bivacco!


Seconda tappa: Les Contamines-Montjoie - Rifugio Elisabetta 

Dopo un buon riposo, si riparte. Questa seconda giornata potrebbe sembrarvi una vera sfida. Tra lo zaino sulle spalle, il caldo (se affrontate il percorso in piena estate) e l’altitudine, il corpo si abitua poco a poco a questo nuovo ambiente.

Anche questa tappa riserva qualche sorpresa. Dopo Notre-Dame-de-la-Gorge, un piccolo ponte sospeso conduce a Nant Borrant, dove potete concedervi un caffè, prima di ripartire verso La Balme. Questo rifugio accogliente invita a una sosta sulla terrazza, prima di affrontare la salita al Col du Bonhomme e poi al Col de la Croix du Bonhomme. Quest’ultimo è davvero imperdibile. La salita è impegnativa e il sentiero piuttosto tecnico, ma la ricompensa è all’altezza dello sforzo. Un grande ometto di pietra indica il punto di riferimento. La variante proposta da questo percorso è anch’essa spettacolare. Si prosegue verso il Col des Fours e la Ville des Glaciers, prima della difficile ascesa al Col de la Seigne. 

Le piramidi calcaree, i pascoli di Lex Blanche e poi la Dent du Géant, le Grandes Jorasses e il Monte Bianco si stagliano all’orizzonte. Al colle, il vento spazza il terreno, spingendovi verso il versante italiano, in una lunga discesa fino al rifugio Elisabetta, dove vi attendono le prime pastasciutte del trekking!


Terza tappa: Rifugio Elisabetta - Courmayeur.

Se avete pernottato al rifugio, la discesa mattutina è subito ripida: fate attenzione ai passi. Il Lago Combal vi aspetta ai piedi della montagna, con le sue acque turchesi e limpide che ricordano una cartolina. Un lungo tratto pianeggiante vi permette di iniziare la giornata con calma. Un piccolo sentiero a destra conduce rapidamente in quota, verso Arp Veille e il Lago Chécrouit. Questo tratto è piuttosto selvaggio e una splendida vista sulle montagne rocciose di fronte, sul ghiacciaio di Miage e della Brenva, sul Monte Bianco e sull’Aiguille Noire vi accompagna per tutto il percorso. 

Al Col Chécrouit, una pausa è quasi D’OBBLIGO: le tagliatelle alla carbonara sono deliziose (le migliori carbonara che zia Emeline abbia mai mangiato). Se avete mangiato pasti liofilizzati tutta la settimana, apprezzerete ancora di più! Per i vegetariani, sono disponibili altre ricette irresistibili. Proseguite verso Dolonne prima di scendere, per un sentiero ripido e impegnativo, fino a Courmayeur. Qui troverete numerosi hotel e alberghi, oltre a ottime pizzerie italiane (ovviamente)! 


Quarta tappa: Courmayeur - Rifugio Bonatti. 

Questa sezione è, senza dubbio, il tratto preferito di zia Emeline! La prima salita è faticosa e si svolge nel bosco, con la vista su Courmayeur che si allontana prima alle spalle, poi di lato. Un buon segno. Il primo rifugio della giornata, il Rifugio Bertone, è di un fascino incredibile. Arroccato sulla montagna, con lo sguardo che si perde nell’immensità del paesaggio, è facile commuoversi davanti a tanta bellezza! 

Un sentiero in balconata si snoda poi lungo il versante, permettendo di aggirare la montagna e di evitare una salita aggiuntiva. Anche qui si resta senza fiato. Il Col de la Seigne, l’Aiguille Noire e le Grandes Jorasses si ergono maestose di fronte a voi. Le parole non servono, la contemplazione dice tutto. 

Questo sentiero continua fino all’arrivo al Rifugio Bonatti, ancora magnifico, anche se oggi più frequentato. Dopo la fatica, niente di meglio di un cappuccino e una buona merenda, seduti ai tavoli del rifugio o, perché no, sull’erba. Qui l’esigenza lascia spazio alla meraviglia che offre l’ambiente circostante. 


Quinta tappa: Rifugio Bonatti - Chalet de la Peule 

Questa quinta giornata è leggendaria perché il percorso raggiunge il famoso Grand Col Ferret, il punto più alto del Tour del Monte Bianco, con i suoi 2537 m di altitudine. Si passa prima per Arnouva, poi per il rifugio Elena, da cui si gode una vista sul ghiacciaio di Pré de Bar, sul Mont Dolent e sulla parete delle Grandes Jorasses. L’ascesa al Grand Col Ferret è lunga. La prima parte è diritta, poi si affrontano tornanti più agevoli dal punto di vista muscolare. 

Arrivati in cima, se il tempo lo consente, godetevi una meritata pausa. Se invece il tempo peggiora (come spesso accade), scendete subito sul versante svizzero, fino allo chalet de la Peule e scoprite il paesaggio verdeggiante del terzo paese di questo itinerario del Tour del Monte Bianco. Fate attenzione ai cani da pastore, che qui non sono mai lontani dalle greggi. 


Sesta tappa: Chalet de la Peule - Col de la Forclaz

Dal lato svizzero, il paesaggio è... verde. Un forte contrasto rispetto al versante italiano, roccioso e aspro. Dallo chalet de la Peule, raggiungerete Ferret e poi La Léchère, prima di scendere a La Fouly, un piccolo villaggio tipico che costeggia il fiume. Nella valle del Vallese, i villaggi si susseguono: Praz-de-Fort e Issert, prima di arrivare ai piedi della salita verso Champex e il suo lago, che promette refrigerio. 

Lungo la salita, numerose statuette a forma di animali vi accompagneranno. Scoiattoli scolpiti nel legno attireranno la vostra attenzione durante questo tratto impegnativo. Ci vuole pazienza, ma l’arrivo è fantastico. Il lago vi accoglie per un bel bagno rinfrescante

Proseguite verso le Plan-de-l’eau e l’alpeggio di Bovine, per poi sbucare al Col de la Forclaz. Questa lunga tappa è ricca di paesaggi e di emozioni. Da Champex-lac, potete anche scegliere la variante verso la Fenêtre d’Arpette, se il tempo lo consente, da cui godrete di una vista sulla valle di Trient e sul suo ghiacciaio omonimo. 


Settima tappa: Col de la Forclaz - Tré-le-champ 

Dopo il Col de la Forclaz, che probabilmente conoscete dal ciclismo, il sentiero prosegue verso Trient, con una bella risalita al Col de La Balme, che vi riporta sul versante francese del Tour del Monte Bianco. Ma l’avventura non finisce qui. Tré-le-champ si raggiunge dal Col des Posettes, che sovrasta la valle di Chamonix e offre uno splendido panorama sull’Aiguillette d’Argentière.

Diverse varianti sono possibili per questa parte del Tour, in particolare da Trient, passando per Vallorcine, il villaggio di Buet, il celebre Col des Montets oppure dal Col de La Balme, passando per lo chalet di Charamillon, il villaggio di Le Tour e poi Montroc. 


Ottava tappa: Tré-le-champ - Les Houches

Quest’ultima tappa conclude questa avventura di più giorni. Da Tré-le-champ, raggiungete La Flégère e poi il Brévent, prima di scendere con calma fino a Les Houches. A questo punto, l’orgoglio è grande e l’emozione massima. 

Dopo 8 giorni in montagna, è giunto il termine di uno dei trekking più belli di Francia: il Tour del Monte Bianco! Nonostante la sua fama turistica, questa traversata rimarrà senza dubbio scolpita nel vostro cuore!


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