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Ascesa al Monte Bianco

Ascesa al Monte Bianco

Massiccio del Monte Bianco

La storia del Monte Bianco: alle origini del sogno verticale

Immaginate un'epoca in cui l'alta montagna era sinonimo di mistero, di pericolo... persino di proibito. Siamo nel XVIII secolo e il Monte Bianco, con la sua vetta perennemente innevata, domina le Alpi come una fortezza inespugnabile. All’epoca veniva chiamato “la Montagna Maledetta”. Gli abitanti dei villaggi la osservano con timore, convinti che nessun essere umano potrebbe sopravvivere lassù.

Eppure, due uomini cambieranno le regole del gioco.

L’8 agosto 1786, Jacques Balmat, audace cercatore di cristalli, e Michel-Gabriel Paccard, medico appassionato di scienze, si lanciano alla conquista di questo gigante di ghiaccio. Niente ramponi in acciaio temprato, niente GPS, solo pochi strumenti scientifici, abiti spartani... e una determinazione fuori dal comune. Dopo ore di sforzi sovrumani, nel freddo e con il respiro corto, raggiungono finalmente la vetta del Monte Bianco. È una prima mondiale. Un’impresa che segna la storia. La nascita dell’alpinismo. Questa salita sconvolge la percezione della montagna. Non è più solo un luogo di paura, ma diventa uno spazio di esplorazione, di superamento e di libertà. Nei secoli successivi, intere generazioni di appassionati si misureranno con questa icona, ciascuno portando con sé il proprio sogno.

Ancora oggi, salire sul Monte Bianco significa in qualche modo seguire le orme di Balmat e Paccard. È ritrovare l’avventura autentica. Quella che fa battere il cuore più forte già dalle prime rampe.


"L’alpinista è colui che porta il proprio corpo là dove, un giorno, i suoi occhi hanno guardato..."


Le diverse vie di accesso possibili

Salire sul Monte Bianco non è una semplice passeggiata domenicale con le sneakers su un sentiero nel bosco. È una vera spedizione alpina, un’avventura in cui ogni passo vi avvicina un po’ di più alle stelle... e ai vostri limiti. Prima di indossare i ramponi e legarvi l’imbragatura, è fondamentale riflettere bene su quale itinerario scegliere.

Non esiste un solo modo per raggiungere la cima, ma diversi: ogni via ha il suo carattere, le sue sfide, la sua atmosfera. Alcune sono più accessibili, altre decisamente tecniche, alcune molto frequentate, altre quasi selvagge. La scelta dipende dal vostro livello alpinistico, dalla vostra forma fisica, dalla voglia di mettervi in gioco... e dal meteo, sempre imprevedibile lassù.

Ecco quindi le tre grandi vie per tentare l’ascesa al Monte Bianco. Sta a voi scoprire quella che vi attirerà di più.


1. La Via Reale (o via normale per il Goûter)

La più classica... ma non la più semplice. È l’itinerario più battuto, spesso chiamato “la via normale”. Ma non lasciatevi ingannare: la fatica si fa sentire davvero!


  • Punto di partenza: Les Houches (vicino a Chamonix)
  • Accesso: Tramway du Mont-Blanc fino al Nid d’Aigle (2.372 m)
  • Pernotto: Al rifugio Tête Rousse (3.167 m) o al rifugio Goûter (3.835 m)
  • Dislivello: Circa 1.700 m da Tête Rousse
  • Tempo di salita: 2 giorni (a volte 3 per chi preferisce la prudenza)

Cosa vi aspetta

La salita al rifugio Goûter prevede il celebre couloir du Goûter, noto per le cadute di sassi: occorre attraversarlo presto, “al fresco”. Poi si affronta un lungo canale ripido attrezzato con cavi prima di raggiungere il rifugio. Il giorno seguente inizia la vera sfida: si sale al Dôme du Goûter, al rifugio Vallot, poi si prosegue lungo l’arête des Bosses, una magnifica e aerea cresta fino in vetta.


Per chi?

  • Ideale per chi è in buona forma fisica ma non ha competenze tecniche avanzate.
  • Accompagnati da una guida, è la via più accessibile.

2. La Via dei 3 Monti (o traversata dall’Aiguille du Midi)

La più tecnica e la più spettacolare. Voglia di ghiaccio, crepacci e vere emozioni alpinistiche? La via dei 3 Monti fa per voi. Richiede una buona padronanza delle tecniche alpinistiche e grande forza mentale.


  • Punto di partenza: Aiguille du Midi (3.842 m) – raggiungibile in funivia da Chamonix
  • Pernotto: Rifugio des Cosmiques (3.613 m)
  • Salite successive: Mont Blanc du Tacul - Mont Maudit - Mont Blanc
  • Dislivello positivo: Circa 1.600 m dai Cosmiques
  • Tempo di salita: Di solito in 1 giorno (partenza notturna dal rifugio)

Cosa vi aspetta

Questa via, chiamata anche la traversata dei 3 Monti, è un vero festival di cime. Si parte conquistando il Tacul, spesso esposto al rischio di seraccate, poi si affronta il Mur de la Côte sul Mont Maudit, talvolta molto ripido (40-50°), attrezzato con corde fisse all’occorrenza. Dopo questa fatica, l’ultima salita al Monte Bianco sembra quasi dolce... ma attenzione all’altitudine!


Per chi?

  • Alpinisti esperti con esperienza di progressione in alta quota
  • Perfetta per chi ama l’estetica e la sfida tecnica
  • Miglior periodo: inizio estate, prima che i crepacci si aprano troppo

3. La Via Italiana (rifugio Gonella)

La più selvaggia e la più suggestiva. Amate la solitudine, la vera atmosfera d’alta montagna, quella pura e autentica? La via italiana vi porta in uno scenario grandioso, lontano dalla folla. Meno conosciuta, offre una bellezza rara.


  • Punto di partenza: Val Veny (Courmayeur, Italia)
  • Accesso: Avvicinamento a piedi fino al rifugio Gonella (3.071 m)
  • Dislivello: Quasi 1.800 m fino alla vetta
  • Tempo di salita: 2 o 3 giorni (in base al ritmo e all’avvicinamento scelto)
     

Cosa vi aspetta

Si inizia con una lunga salita al rifugio Gonella (calcolate 4-5 ore). Poi la via attraversa il glacier du Dôme, un magnifico e vasto ghiacciaio, fino a raggiungere l’arête des Bosses, in comune con la via normale. È un itinerario impegnativo, con zone ricche di crepacci e un bisogno assoluto di attenzione al meteo.


Per chi?

  • Alpinisti esperti, autonomi e sicuri sui ghiacciai
  • Chi cerca un’atmosfera più tranquilla, lontano dai rifugi affollati
  • Ideale per un’ascesa più contemplativa, ma non meno intensa
     

In sintesi:

Via

Difficoltà tecnica

Impegno

Frequentazione

Estetica

Via del Goûter

★★☆☆☆

★★☆☆☆

★★★★☆

★★☆☆☆

Via dei 3 Monti

★★★★☆

★★★★☆

★★★☆☆

★★★★☆

Via italiana

★★★☆☆

★★★★☆

★★☆☆☆

★★★★★

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